La mediazione secondo il Ministro di Giustizia

Il Ministro della Giustizia dichiara che la mediazione obbligatoria non ha funzionato in alcune materie e quindi auspica l'utilizzo di uno strumento alternativo come "la negoziazione assistita" facendo ricadere la scelta sull'Avvocato.

Sono necessarie alcune puntualizzazione e ringrazio chi si appresta a leggere questo contributo che vole provare a fare un poco di chiarezza.

In primis, la Mediazione Civile e Commerciale si differenzia "radicalmente" dalla Negoziazione Assistita: la prima è una modalità di risoluzione della controversia che si basa sulla presenza di un terzo "neutrale" che aiuta le parti a trovare la soluzione il più possibile condivisa; il Mediatore mette in campo le proprie competenze sul conflitto senza giudizio e senza la necessità di stabilire ragioni e torti; l'eventuale accordo sarà tale solo se le parti lo condividono e sottoscrivono congiuntamente alzandosi dal tavolo solo se l'accordo sarà ritenuto "almeno" il MALE MINORE.

Le Parti saranno quindi consapevoli di aver scelto tale via non volendo passare dal Giudice che non li ascolterà e soprattutto dovrà prendere una decisione netta, bianco o nero, ragione e torto; mentre l'accordo in mediazione si può definire un accordo che può contemplare tutte le gamme di colore che spaziano dal bianco al nero.

La presenza degli Avvocati diventa una presenza di "conforto" e assistenza per aiutare le parti a prendere una decisione che sia il più possibile aderente alla norma, tuteli e garantisca gli interessi del proprio cliente nei confronti del confliggente; gli Avvocati danno poi formula esecutiva all'accordo mettendo la parola fine ed evitando qualsivoglia passaggio in Tribunale.

La Negoziazione Assistita è invece una "trattativa" tra Avvocati, dove il lavoro è di natura esclusivamente NEGOZIALE, di fatto ogni Avvocato poterà l'acqua al mulino del proprio cliente in modo avversariale.

Due modalità ben diverse, non a caso la Negoziazione Assistita è prevista SOLO nell'ordinamento italiano e spesso viene criticata dai legali che affermano di non averne bisogno perchè già parte integrante della propria attività quotidiana.

E allora proviamo a comprendere quali possono essere le ragioni che hanno portato alla sua introduzione: quella che più sembra accreditata è quella che: diversamente le parti non si siederebbero al tavolo, confessando insomma la tendenza tutta nostrana a concepire il conflitto come una questione del Giudice facendo il verso a quanto accade su un campo di calcio dove a decidere è l'ARBITRO; insomma un'incapacità di prendere il conflitto sulle proprie spalle e farsene carico con senso di responabilità e, perchè no, anche di pragmatismo, visto che una sua spedita soluzione può avere diversi profili positivi come: riattivare la coomunicazione tra le parti, guardare avanti, riportare le parti a concentrarsi sulla propria attività o sulla propria vita, insomma VOLTARE PAGINA.

La Mediazione Obbligatoria non ha fornito i risultati sperati in alcune determinate materie: quella bancaria e assicurativa e le ragioni sono abbastanza chiare a chi se ne intende: le Assicurazioni VOGLIONO una Sentenza attraverso una consulenza tecnica che possa mettere un "documento" nelle mani dei vertici per procedere alla eventuale liquidazione e le Banche affidano a dei legali le proprie pratiche che, pagati a forfait, utilizzano una meccanica da "copia incolla" e standardizzano il procedimento senza riuscire a distaccare gli occhi dal DITO CHE INDICA LA LUNA. Merita un approfondimento questo argomento ma lo farò in apposito contributo.

E allora il Ministro cosa dice: visto che Banche e Assicurazioni non si siedono, rendo la mediazione facoltativa e alternativa alla Negoziazione Assistita; in sostanza creo le basi per una Transazione, attività che l'Avvocato ben può fare prima, durante e fino al giorno prima della sentenza, quindi di fatto dicendo che E' LA GIUSTIZIA CHE SE NE DEVE OCCUPARE!

Un colpo di spugna su anni di lavoro, una contro-tendenza che del resto è di coerenza per una corrente politica che vede nel "giustizialismo" una modalità di risoluzione dello stato attuale. Non è certo in questo contributo dove sento l'esigenza di entrare in questo argomento ma è necessario lambire la questione politica perchè non certo avulsa dalla questione.

E allora mi viene da dire che è come se vista la perdurante ostinazione del giudatore a non mettere la cintura si decide di non renderla più obbligatoria lasciando al guidatore di sensibilizzarsi in tal senso; strana questa posizione che, da una parte vede nella GIUSTIZIA il veicolo principe per la difesa dei diritti del cittadino e poi si spaventa e, quando vede che l'obbligatorio viene inteso come facoltativo, decide di TOGLIERE l'obbligatorietà piuttosto che alzare la voce.

E' giusto che dica quello che penso: ritengo l'obbligatorietà INUTILE perchè c'è un INVALICABILE filtro tra il Mediatore e la Parte che prende il nome di Avvocato, naturalmente non vale per tutti, ma per coloro che, formati in modo avversariale non hanno ancora compreso che il mondo sta cambiando e che vedersi riconosciuti non vuol dire avere una sentenza in mano, ma vedere riconosciuti i propri bisogni che sottendono le proprie richieste; perchè dietro ogni conflitto c'è un individuo e la SUA storia.

Alfonso Lanfranconi