La mediazione familiare utilizza conoscenze proprie della sociologia, della psicologia e della giurisprudenza attraverso l'utilizzo di specifiche tecniche di mediazione e di negoziazione del conflitto.
La mediazione familiare ha come presupposto l'assenza di conflitto giudiziale, giudizio al quale si ricorre (separazione e/o divorzio consensuale) solo per l'omologa prevista dalla Legge dell'accordo raggiunto.
La mediazione familiare svolta percorre gli aspetti emotivi insieme a quelli più strettamente legali, ed è definita correntemente mediazione globale.
Il mediatore familiare è un professionista qualificato a seguito di una specifica formazione che interviene nel percorso di Mediazione Familiare quale figura terza autonoma e neutrale. E’ un professionista soggetto all’obbligo del segreto professionale che esercita la propria attività con rigore correttezza e nel rispetto dei principi del codice deontologico dell’Associazione di Professionisti cui appartiene.
Il mediatore familiare accompagna la coppia in difficoltà verso una meta, con gli accordi per condividere la crescita dei figli. La mediazione non guarda indietro, ma vive il presente ed è proiettata nel futuro.
Il mediatore familiare non analizza le cause della rottura familiare né lavora sulla sua eventuale ricostruzione, ma favorisce l’avvio del difficile processo di transizione alla sola dimensione genitoriale.
Il percorso di mediazione familiare si svolge in un tempo definito (10-12 incontri della durata di novanta minuti, con eventuali incontri anche individuali con ciascun coniuge/genitore; un lavoro che dura mediamente circa tre-sei mesi).